Feb 25, 2022
Tutti nel mondo conoscono il Guinness dei primati, ma in pochi sanno com’è nato: siamo a Dublino, nel 1951, quando Sir Hugh Beaver, amministratore delegato delle birrerie Guinness, pensa a un libro che contenga i tipici argomenti di intrattenimento per gli avventori dei pub, ovvero curiosità e record da tutto il mondo.
Settant’anni dopo, il Guinness dei primati è ancora molto di moda, tanto da appassionare miliardi di persone (è il terzo libro più venduto del Pianeta dopo la Bibbia e il Corano) e soprattutto da far superare prove impossibili a chi, per sfida o per vanità, è in cerca di gloria.
I record più strampalati del Guinness dei primati
Abbiamo raccolto alcuni dei record più strani che abbiamo trovato sul famoso Guinness. Eccoli qui, alcuni fanno sorridere, altri fanno davvero pensare che il mondo è bello perché è vario.
Zac il pappagallo bevitore
Zac, pappagallo che vive a San Jose, negli Stati Uniti, detiene il record di bevande in lattina aperte da un pappagallo in un minuto: sono ben 35, più di una ogni due secondi. Zac ha stabilito questo record nel gennaio del 2012. Chissà chi le beve tutti i giorni tutte quelle lattine, speriamo che il suo padrone sia il proprietario di un bar!
Il gelataio più longevo del mondo
Il 17 maggio del 2014, alla veneranda età di quasi ottanta anni, l’arzillo Allan Ganz ha stabilito il primato della carriera più lunga come gelataio: 67 anni dietro il banco dei gelati a servire clienti con coni e coppette. Dal 1947 al 2014, quest’uomo ha portato in giro il suo camioncino dei gelati e ha reso felici migliaia e migliaia di bambini, con la sua musichetta allegra nelle orecchie e il sorriso sempre pronto. Soltanto negli Stati Uniti accadono cose del genere, e per la precisione siamo a West Peabody.
Super panino
Vuoi un po’ di senape?
C’è chi ha deciso di ingurgitare più senape possibile in 30 secondi. Parliamo del signor Andre Ortolf, che in mezzo minuto si è mangiato, ma praticamente bevuto, circa 415 grammi si senape. Quasi mezzo chilo di senape in 30 secondi! Stavolta siamo in Germania, in un luogo dal nome impronunciabile, Schwarzach, nel maggio del 2015.